CamMiNo presente e attiva alla riunione Commissione famiglia con Rete famiglia al CNF. Roma, 19 ottobre 2016

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CamMiNo ha ancora una volta ribadito la necessità che si pervenga alla concentrazione delle competenze (anche penali minorili) davanti a un giudice unico che abbia i caratteri effettivi della specializzazione, coniugata con la prossimità possibile, riportandosi al proprio documento del 28 luglio 2016. Per quanto concerne l’integrazione del collegio con esperti in altre discipline, necessari per la valutazione di the best interest of the child, CamMiNo ha espresso che tali esperti debbono essere esclusi da attività istruttorie delegate dal giudice togato, salvo eventuale assistenza a questi, ma che la integrazione del collegio in fase decisionale sia necessaria in alcune materie come adozione ed adottabilità. È invece da escludersi nei procedimenti sulla crisi della coppia coniugale e/o genitoriale (separazione, divorzi, modifiche e procedimenti di affidamento e mantenimento dei figli dei genitori non coniugati). Una rigorosa riflessione deve essere effettuata, anche per quanto riguarda la competenza della fase decisionale, sulla cd. ampia area del pregiudizio, quando comportamenti pregiudizievoli nei confronti del minorenne emergano nell’ambito dei procedimenti sulla crisi della coppia. CamMiNo ha ribadito le proprie ampie perplessità sulla riforma processuale che non perviene a un rito unico, lascia fuori dalla riforma una serie di procedimenti, non disciplina né il cautelare uniforme di famiglia né puntualmente la fase esecutiva, e quanto altro evidenziato nel documento richiamato.
La delegazione di CamMiNo era composta dal Presidente Maria Giovanna Ruo e dal Vice Presidente Carolina Valensise. Erano inoltre presenti di CamMiNo, come rappresentanti dei rispettivi Consigli dell’Ordine: Luisa Mammoli (Perugia), Maria Minotti (Frosinone), Anna Livia Pennetta (Novara), Concetta Petrossi (Campobasso), Ersilia Trotta (Salerno).